L'ambiente
La tutela della salute delle popolazioni (ma anche delle colture agricole e del patrimonio monumentale) passa anche dalla lotta contro l’inquinamento. La Fondazione ritiene quindi che occuparsi dell’ambiente lomellino, come ha fatto attraverso l’organizzazione di qualificati convegni scientifici, rientri pienamente tra i compiti che le sono stati attribuiti da Vera Coghi e che sono riportati nello Statuto.
In un raggio di pochi chilometri dal Castello e dai suoi terreni sono sorti, nel tempo, impianti di termocombustione a fini energetici e altri destinati all’incenerimento dei rifiuti, autorizzati in base a improvvide leggi che non tengono conto della situazione territoriale. Difatti, la Lomellina è caratterizzata da colture di pregio (riso biologico, risi fini), atmosfera già a livello di qualità non ottimale (frequente superamento del limite delle polveri sottili), presenza della Zona a Protezione Speciale (ZPS) “Risaie della Lomellina” che rientra nella rete delle zone naturali destinate alla conservazione della biodiversità prevista dall’Unione Europa. All’interno dei suoi 30.000 ettari, tale zona comprende vari Siti di Interesse Comunitario (SIC), cioè le Garziaie di Celpenchio, Verminesca, Sant’Alessandro, Rinalda, Bosco basso, Sartirana, Cascina Notizia, Acqualunga e Palude Loja.
Ciò porta a ritenere che la presenza degli insediamenti già esistenti non garantisca un adeguato livello di protezione della salute pubblica e dell’ambiente.